È davvero possibile rallentare la miopia?
E perché è così importante?
Viviamo in un momento storico in cui difetti oculari come la miopia stanno diventando un problema comune, complici la pandemia e la vita in smartworking.
Il JAMA Ophthalmology della professoressa dell’IMI Caroline Klaver ha dichiarato il 2020 come “l’anno della miopia da quarantena”.
Un dato rilevante in merito arriva dalla dottoressa Monica Jong, Direttore esecutivo dell’Università di Canberra, la quale dichiara che:
“La prevalenza della miopia e della miopia elevata è in aumento in tutto il mondo e in alcune parti del mondo ha già raggiunto proporzioni epidemiche. Il trenta per cento della popolazione mondiale è attualmente miope e entro il 2050 il cinquanta per cento sarà miope e il dieci per cento altamente miope.„
Cosa si può fare per rallentare la diffusione della miopia?
Attualmente non c’è un modo per prevenire la miopia.
Aumentare le attività all’aperto riducendo le ore al chiuso e, soprattutto davanti agli schermi digitali, può essere una buona pratica da mettere in atto, ma non è detto che basti.
Allo stesso tempo è importante tener d’occhio la progressione miopica nei bambini.
Un controllo, perlomeno annuale, è importante per monitorare la salute oculare dei più piccoli.
Andando quindi ad agire nel momento in cui si manifesta il problema si può ridurre l’effetto della miopia in età adulta.
Questo magari non elminierà il problema, ma porterebbe ad una riduzione dei casi di miopia elevata.
Le maggiori aziende produttrici di lenti oftalmiche e lenti a contatto (come Essilor e Coopervision) si sono già messe a lavoro da tempo per andare ad agire in quello che è il momento più delicato ma anche il più efficace, l’infanzia.
Fonti: bhvi.org, myopiainstitute.org